Riapre lo spazio espositivo comunale sulla necropoli longobada con una nuova mostra dedicata a “Dame e donne longobarde – La società femminile della necropoli di Romans”.
Sabato 13 novembre, alle ore 11, grazie alla pluriennale sinergia instaurata tra il Comune di Romans d’Isonzo e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, verrà riaperta la sala espositiva dei longobardi, ospitata presso la sede municipale, con l’inaugurazione della mostra “Dame e donne longobarde”, che si affiancherà alla visione del mondo maschile in armi. Fondamentale per la riuscita dell’iniziativa è stato il sostegno economico dato dalla a Regione Fruli Venezia Giulia, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e da FriulAdria, in aggiunta ai fondi stanziati direttamente dal Comune.
La mostra offrirà all’attenzione del pubblico un gruppo di corredi femminili indicatori di diversi stati sociali e appartenenti a più fasce cronologiche: in particolare, tornerà a Romans la donna della tomba 97, rinvenuta nel 1988, concessa dal Museo Archeologico Nazionale di Cividale, dove è stata finora esposta, ma sono parecchi gli insiemi venuti in luce nel 2007, anno dell’ultima campagna di scavo condotta a Romans. E proprio da una di queste sepolture (la tomba 268), proviene l’oggetto, un anello in bronzo, che è stato graficamente reinterpretato per creare il logo del’iniziativa.
Ma c’è di più: saranno esposti anche due corredi rinvenuti nella necropoli di Villanova di Farra, attiva a partire del II secolo d.C. quale luogo di sepoltura di una comunità ben radicata nel territorio, che nel VI secolo accolse e integrò genti di stirpe longobarda. In questa maniera si potranno vedere due situazioni a un tempo parallele e divergenti: da un lato, quella di Villanova, una comunità in cambiamento, dall’altro, quella di Romans, una comunità nuova, che iniziò il suo cammino nel 568 d.C.